I tassi variabili a maggio 2021 si attestano ancora su livelli molto bassi (0,77% in media per mutui a 20-30 anni, allineati con il dato di dicembre 2020), i tassi fissi invece sono ancora in leggera risalita (1,15% a maggio 2021 rispetto a 1,12% ad aprile e 0,90% a gennaio) a causa del costante aumento dell’Eurirs. I Tan fissi continuano in ogni caso a mantenersi abbondantemente sotto i dati pre-pandemia e non sembra fermarsi il dominio del tasso fisso sul tasso variabile, che rappresenta nel 2021 il 95% delle erogazioni, come nel 2020. I dati emergono dall’Osservatorio MutuiOnline.it.
Vista la convenienza dei tassi, gli italiani chiedono sempre più frequentemente mutui con durate più lunghe: le richieste con durata superiore ai 25 anni passano dal 27,9% del totale nel 2020, al 33,3% del trimestre corrente. Di conseguenza il trend per le durate minori di 25 anni passa da 69,3% a 66,7%.
Dal punto di vista della domanda, si nota un’accelerazione del calo delle richieste di surroga, che nel secondo trimestre dell’anno sono meno di un terzo del totale rilevato rispetto al 50% del 2020, a causa di un minor appetito degli Istituti Bancari e a dei tassi bassi di cui i clienti hanno già usufruito per la sottoscrizione negli ultimi anni. Anche i mutui per l’acquisto di una seconda casa registrano una, seppur lieve, crescita, attestandosi sul 6,8% nel trimestre in corso contro 5,9% nel primo trimestre dell’anno; a questo hanno contribuito sia il lungo anno di pandemia e di isolamento forzato, che ha aumentato i tempi di permanenza nella propria abitazione, sia l’affermarsi del mattone come investimento di gran lunga più redditizio rispetto ai principali prodotti finanziari.
Aumentano nel trimestre in corso le richieste per gli under 35, che arrivano a un terzo del totale, dal 31,4% medio del 2020, con particolare focus per gli under 25 che passano dal 2,9% al 4% del campione rilevato. A sostenere la domanda sono probabilmente le novità contenute nel Decreto Sostegni Bis, che potenziano la garanzia del Fondo Mutui Prima Casa e introducono una defiscalizzazione a favore dei mutuatari under 36. Nello specifico, i giovani che fossero in difficoltà perché con un lavoro non stabile o impossibilitati a offrire le classiche garanzie aggiuntive richieste dalle banche oltre all’ipoteca sulla casa, potranno avere ugualmente accesso al credito perché garantito dallo Stato. Al momento, un giovane di 30 anni che voglia acquistare un bilocale a Milano sottoscrivendo un mutuo di 200.000 euro con un LTV del 67%, si troverebbe a pagare una rata mensile di circa 660 euro al mese per 30 anni, con un Taeg al 1,30%.