Intestare la casa ai figli: come funziona? conviene?

Voler intestare un immobile di proprietà ai propri figli potrebbe essere un modo per anticipare i propri voleri, il proprio lascito, o potrebbe anche essere un metodo facile per godere di bonus fiscali come esenzione dall’IMU e dalla TASI. Essendo dovuta solo l’IMU sulla seconda casa

Comprare casa e intestarla ai figli

Comprare una nuova casa o un nuovo immobile con lo scopo di intestarlo direttamente ai figli può essere davvero una buona idea. Capita spesso infatti che, il genitore in questione, decida di acquistare un immobile per intestarlo ai propri figli, in modo da ottenere tutta una serie di vantaggi che sono utili tanto al padre quanto al figlio.

Nello specifico, si parla di esenzioni da tasse che si presenterebbero nel momento in cui la casa divenisse “seconda casa”.

I vantaggi principali sono quindi:

  • Il bonus prima casa: che permette di risparmiare sulle tasse in quanto il bene appena acquistato viene intestato al figlio, che non possiede altre case. Grazie a questo bonus, chi acquista l’immobile paga meno tasse, registra un’imposta più bassa (al 2% anziché al 9%) e riceve diversi sconti su altri tipi di imposte, essendo l’immobile la prima casa del figlio.
    
  • L’anticipazione della successione: avendo intestato la casa a uno dei figli quando ancora si era in vita, il genitore risparmia tempo (e spesso problemi) e denaro legato ad un processo di successione che potrebbe inoltre diventare lungo e tedioso, causando problemi agli eredi.

È chiaro che, comunque, quando si acquista un immobile e lo si intesta ai figli, si va incontro ad un rischio non indifferente. Difatti, essendo il figlio l’intestatario principale dell’immobile, può tranquillamente fare ciò che vuole con l’immobile di sua proprietà, anche venderlo.

In certi casi questo potrebbe essere “rischioso”, soprattutto se i genitori abitano ancora quello specifico immobile. Ovviamente, per poter vendere l’immobile, il figlio dev’essere maggiorenne.

Intestare casa ai figli maggiorenni

Il processo per intestare la casa ai figli maggiorenni non è complesso. Per completare l’atto di intestazione, infatti, saranno sufficienti le verifiche legali di un notaio, che potrà validare l’intestazione al figlio.

Nonostante questo sia un processo totalmente gratuito, sono comunque necessari i documenti per la vendita dell’immobile, che saranno poi esaminati dal notaio e validati per l’intestazione.

Processo un po’ macchinoso, si, ma che porta a diversi vantaggi, soprattutto fiscali. Come anticipato nelle righe precedenti infatti, tra il bonus prima casa e l’anticipo di successione si fa presto a trovare dei bei punti in comune.

Gli sgravi fiscali (in caso di agevolazione prima casa) però sono incredibilmente allettanti, consistendo in:

  • Imposte ipotecarie e catastali fisse
  • Detrazioni fiscali sugli interessi del mutuo (in caso presente)
  • Esenzione da Imu e Tasi (qualora il bene sia una prima casa di residenza)
  • Iva al 4% qualora si acquisti direttamente dal costruttore (anziché il 10% se seconda casa)
  • Imposta di registro al 2% qualora si acquisti da un privato (anziché il 9% se seconda casa)

È chiaro dunque che intestare una casa al proprio figlio maggiorenne può essere davvero una buona idea, ma si incorre in un rischio non indifferente.

Il figlio maggiorenne, infatti, può anche decidere di “sfrattare” i genitori dal suo immobile e fare dello stesso qualunque cosa ne desideri. Proprio per evitare questo incoveniente, durante il processo di intestazione, si è soliti procedere in una maniera specifica, intestando al figlio solo la nuda proprietà.

I genitori, quindi, tratterranno il diritto di usufrutto, potendo godere della proprietà sino alla loro morte, senza che il figlio possa effettivamente nuocergli.

Intestare la casa ai figli minorenni

Diverso è il discorso se si intende intestare la casa ai figli minorenni.

Si tratta di un processo più che possibile, molto simile a quello per intestare l’immobile a un figlio maggiorenne, ma che richiede l’intervento di un giudice tutelare. Il processo dunque si svolge in fasi specifiche:

  1. I genitori dovranno assumere un notaio, il quale presenterà un’istanza direttamente al Giudice Tutelare per ottenere il consenso dell’intestazione.
  2. Il Giudice dovrà quindi valutare i documenti e l’operato dei genitori, in modo da autorizzare poi il processo. Nel caso in cui, ad esempio, tra i genitori o tra uno di essi e il figlio ci siano conflitti di interessi, il Giudice nominerà un curatore speciale a salvaguardia dei diritti del minore.
  3. Una volta ottenuto il consenso dal Giudice ed ottenute tutte le carte necessarie, il notaio procederà alla validazione dell’intestazione .

Intestare la casa ai figli minorenni è quindi possibile tramite un processo leggermente più lungo rispetto all’intestazione ai maggiorenni. Allo stesso modo però, sia minorenni che maggiorenni potranno godere degli sgravi fiscali determinati dalla prima casa, in maniera molto simile.

Donazione casa ai figli

Finora abbiamo parlato solo di una delle possibilità per lasciare una casa ai figli, ovvero l’acquisto di un immobile nuovo che sarà poi intestato alla prole.

È chiaro che esiste anche la possibilità di donare una casa già posseduta, attraverso due metodi precisi che si distinguono sia per i figli maggiorenni che per i figli minorenni. La donazione in questo caso si definisce come “diretta”, essendo già un immobile posseduto ad essere donato ai figli. Anche in questo caso ci sono dei dettagli da considerare, sia dal punto di vista della richiesta e del processo di donazioni sia dal punto di vista di vantaggi e svantaggi che possono incorrere.

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